È la volta di Annalisa My Vintage Photo.
Parlaci un po’ di te.
Mi chiamo Annalisa, ho 29 anni, sono emiliana e amo l’arte, da sempre. Dipingo da tanto, fotografo da meno, vado a caccia di oggetti vintage nei mercatini e, appena posso, viaggio per capitali europee. Ho un’insana passione per le piante grasse, i libri usati e per il restauro. Ho una laurea in conservazione dei beni culturali nel cassetto del comò, di mestiere faccio tutt’altro.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Premetto che non mi ero mai interessata alla fotografia se non dal punto di vista dell’osservatrice, fino a quando un giorno di due anni fa mi è stata mostrata una Lomo colorata e “plasticosa”… mi sono un po’ documentata in rete sulla lomografia e il suo approccio divertente e decisamente fuori dalle regole tradizionali mi ha incuriosito. Ad un mercatino ho poi trovato una Ferrania Eura ed è stato l’inizio di un amore… L’aspetto ludico non mi è più bastato e insieme alla plastica ho iniziato ad amare anche la bachelite e le pressofusioni. Il processo di esposizione, sviluppo e stampa dell’analogico è materia che si trasforma, qualcosa di tangibile in cui il fotografo ha un ruolo da protagonista dall’inizio alla fine. Ed inoltre il numero di scatti limitato di ogni rullino comporta un attimo in più di riflessione, fotografare in analogico non è solo un azione ma diventa un modo di vedere le cose, anche quando non hai la macchina con te. L’attesa dei risultati poi fa sì che nulla sia immediato ma tutto abbia una sua logica concatenazione di eventi in cui i tempi sono fondamentali. Sembra una banalità, ma con la fotografia analogica ho dovuto imparare ad aspettare.
Cosa ti piace fotografare?
Amo soprattutto la texture delle superfici e le forme che si ripetono, le mani, i graffiti sui muri e le strade metropolitane, ma può colpire la mia attenzione più o meno ogni cosa, se nel giusto contesto e con la giusta luce.
Quali sono le tue macchine fotografiche?
Ho una collezione di una cinquantina di macchine fotografiche analogiche e toy cameras più o meno datate. Anche se ho alcune fedelissime, amo cambiare spesso macchina perché mi piace sperimentare… di recente ho utilizzato una Polaroid Land 220 a soffietto e le pellicole istantanee a strappo mi hanno stregato.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
Ci saranno sempre un milione di fotografie che mi piacerebbe fare e che, molto probabilmente, non farò mai, ma non mi preoccupo più di tanto dei risultati. Mi godo le sensazioni che la fotografia mi regala e cerco di imparare da ogni errore.
Hai un fotografo preferito?
Adoro Erwinn Elliott e Alfred Stieglitz. Il primo per le sue fotografie immediate, ironiche, veloci. La sua capacità di cogliere al volo situazioni mai banali e di far scattare l’otturatore nel momento giusto sono per me sbalorditive. La mia passione poi per le vicende amorose mi porta ad apprezzare il secondo, in particolare per i ritratti che ha scattato alla pittrice Georgia O’Keeffe… trasmettono personalità e passione, quasi come un ponte tra il fotografo e l’osservatore.
Una bella foto deve…
…suscitare un’emozione, una sensazione, siano esse positive o negative. Deve raccontare qualcosa, mostrare o trasmettere un’idea, divertire o stupire, turbare o far riflettere. Questo è ciò che penso di una bella foto in generale, non certo delle mie, ho ancora tanto da sperimentare…
Sito web: myvintagephoto.wordpress.com
Email: [email protected]
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