Vi presentiamo Bruno Colajanni.
Parlaci un po’ di te.
Sono cresciuto in un ambiente che ha contribuito in buona parte alla mia formazione artistica. Quasi tutti i membri della mia famiglia hanno uno spiccato senso artistico, mio padre è architetto, scultore, restauratore, mia madre cuce divinamente, le mie sorelle sanno dipingere ed una, in special modo, si dedica ad attività teatrali (scenografia e costumi). Fra tutte le discipline, la fotografia è quella che mi rende più libero di sviluppare e lavorare sul mio stile. Oggi ho 33 anni, da quasi sei ho lasciato Palermo per Berlino mettendo in valigia i ricordi della vegetazione, dei suoi colori, della luce, e qualche pezzo di montagna: ingredienti che tendo a vedere nelle mie foto anche dove, apparentemente, non ci sono.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Per concedermi il gusto dell’attesa e coltivare la sacra arte della pazienza.
Cosa ti piace fotografare?
La natura che finge di essere morta. Tutto ciò che riposa. Mi piace soffermarmi in oggetti che ai miei occhi non appaiono mai inanimati. Nelle mie foto voglio imprimere sensazioni che io avverto come déjà vu.
Quali sono le tue macchine fotografiche?
Mamiya ZM, Polaroid 103, Mamiya 645, Diana F+ ed una superheadz pink.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
Vorrei fotografare con ironia. Mi piacciono le associazioni di idee repentine ed azzardate. Una foto come un monologo interiore di Molly Bloom.
Hai un fotografo preferito?
Nutro una stima profonda per Inge Morath, trovo il suo stile esemplare. Seguo con estremo interesse anche i lavori di Eva Vermandel e Rinko Kawauchi.
Una bella foto deve…
Esprimere stile nel senso più sentimentale e puro del termine. Non deve necessariamente ostentare ingegno. Libertà creativa e classe sono, quindi, due aspetti che mi stanno molto a cuore. Ciò che spesso la gente trova provocante nell’arte, a me risulta, spesso, infinitamente noioso. Mi piace anche l’atteggiamento di “placida contemplazione”, un argomento che, da adolescente, ha suscitato grande ilarità con una mia cara amica, ma che oggi mi sembra mi appartenga molto.
Sito web: brunocolajanni.com | flickr/ludag/ | facebook.com/brunocolajanni
Email: [email protected]
Leave a reply