Da anni sono un estimatore delle compattine analogiche, le cosiddette p&s, e recentemente l’ hype nei confronti di alcune di esse ha ridato giusta dignità (forse anche esagerata) a questa tipologia di macchine insostituibili in certe situazioni.
Andando nello specifico per un lungo periodo ho avuto modo di provare e rivenderne molte, era il periodo in cui ci si poteva divertire a prezzi ragionevoli, talvolta ridicolmente bassi e sfamare la sindrome da acquisizione impulsiva (GAS) senza dover ipotecare casa.
Alla fine posso dire di averle amate tutte (contax t2, Oly xa, la serie yashica T, Leica Mini, Konica BM201) o peggio ancora, di sentirmi sempre colpevole perché dopo anni di onorato servizio alcune di esse sono morte proprio tra le mie mani nonostante la cura maniacale.
A loro parziale giustificazione riconosco che abitando in una zona tropicale dal clima estremo, non siamo propriamente nelle condizioni ideali per conservare materiale fotografico.
Nonostante ciò, dobbiamo considerare che sono tutte macchine con un’ età media di 30 anni, completamente elettroniche e prossime al “pensionamento” per usura, spesso irreparabili, eppure alcune di esse vanno sul mercato a prezzi per me esagerati, talvolta superiori a une Leica meccanica, in virtu’ di un hype creatosi grazie ad alcuni “guru” del web, o alla fama di Daido Moriyama o Warhol avidi fruitori di esse.
Ero quindi alla ricerca di qualche alternativa più economica, e dopo iniziale riluttanza ho ripreso in mano una Canon AF8 di famiglia, plastica di qualità, non propriamente una bellezza ma con un mirino senza eguali, un selettore semplicissimo, definiamola minimalista, di fatto il cuore della più famosa Canon subacquea AS1.
Fatti alcuni rulli i risultati mi hanno soddisfatto oltre ogni aspettativa, parlo di stampe alla mano sino al 30×40.
Notai quindi che le p&s Canon per ora sono “fuori dai radar” percio’ deciso a fare un’ulteriore upgrade ho approfittato di una Canon Prima 5 a un prezzo bassissimo.
E’ una macchina decisamente piu’ avenzata anche in termini di ottica (35 mm. 3.5), design e costruzione, si pone in concorrenza con Olympus mju e altre ammiraglie di fascia media.
C’è poco da dissertare sulle funzioni che sono quelle base senza inutili fronzoli, piuttosto e’ una macchina che da il senso della robustezza, piccola, si impugna bene ma soprattutto ha un obiettivo eccellente, tutto quello che chiedo a una p&s.
I risultati mi hanno soddisfatto anche in questo caso, l’obiettivo riesce a leggere benissimo luci e ombre, ottimi dettagli se cerchiamo il pelo nell’uovo forse l’autofocus non e’ cosi scattante come altri ma senza fastidiosi ritardi, il mirino poteva essere piu’ grande almeno come la sorella minore
Ritengo quindi poter dire che esiste un mondo al di fuori di quella cerchia di p&s diventate un culto al di sopra di ogni logica fotografica, e posso senz’altro affermare che in questo momento dal mondo Canon sono disponibili molte ottime alternative a quotazioni ragionevoli
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