Ho la sindrome da expat, quella malattia che viene a chi si trasferisce all’estero per cui tutto quello che ti ricorda casa tua diventa bello, romantico e ti manca.
Quando la mia ragazza è riuscita a convincermi a prenotare un biglietto per Parigi, non ho avuto dubbi sul da farsi: la città andava filtrata attraverso un occhio analogico