Oggi sono troppo coinvolta emotivamente, si parla della mia città.
Foggia, che molti neanche sanno dove sia, eppure non è nè troppo piccola nè grande. Nè bella nè brutta. Insieme dolce e violenta.
Conosco personalmente Andrea Chirolli, il giovanissimo autore delle foto e del testo che seguono.
Conosco personalmente i luoghi raffigurati, orrendi e belli.
E conosco la sensazione di smarrimento e malinconia che si prova guardandoli, vivendoli.
Quell’ansia di vivere appieno la propria esistenza, di sentirsi sprecati e quindi la voglia di di sparire da qui.
E poi il (folle) pensiero di tornare, l’idea di casa, il cibo che è sempre il più buono, il migliore – non ci sono paragoni – come il sole,
anche se poi fa fin troppo caldo e torni a voler fuggire. E devi fuggire, se ci riesci. Se resisti…
Non dico altro, lascio la parola ad Andrea e alle sue fotografie.
“Ceci n’est pas une ville.
Questa non è una città!
Credo che questa frase di chiara ispirazione “magrittiana” rappresenti al meglio questo mio lavoro.
Mi chiamo Andrea, ho 16 anni e vivo a Foggia, in Puglia.
Amo la fotografia, stessa cosa non si può dire della mia città.
Con essa vivo un rapporto di amore e odio che mi ha portato a scegliere di abbandonarla e partire per gli States, dove andrò a studiare l’anno prossimo.
Prima, però, ho voluto realizzare un lavoro per cercare di raccontarla, raccontare il mio punto di vista su questa città, molto spesso considerata la periferia del mondo.
Ho cercato di raccontare Foggia attraverso i suoi luoghi più nascosti e meno noti.
Nelle mie foto non troverete monumenti o luoghi famosi (per quello ci sono le cartoline e internet), vedrete invece luoghi sconosciuti a molti che però fanno parte della mia quotidianità.
Ho scelto la Polaroid perché le pellicole Impossible sono imprevedibili, proprio come la mia città, dove non sai mai cosa aspettarti e cosa potrà succedere da un momento all’altro”.
Per conoscere meglio Andrea:
https://www.facebook.com/pages/Andrea-Chirolli
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