Oggi torniamo a Milano, per vederla sotto un differente punto di vista. La Milano di oggi è nera, nebulosa, sa di fumo e smog. La gente è un’apparizione alienante, sfuggente e relativa, quasi spersonalizzata dalla vita che scorre veloce e anonima nella metro, ogni giorno.
La Milano di oggi è quella sotterranea, dei treni in corsa e della gente che attende, vista attraverso le fotografie e il testo di Riccardo Ceccato.
Le foto sono state scattate con una Nikon F100 e un 35mm F2 e con una Leica CL e un Summicron-C 40mm F2.
“L’anno scorso ho vissuto circa 6 mesi a Milano. Lo dico subito, non mi è piaciuta. Troppo piatta. Sopratutto a livello fotografico, non ha saputo darmi gli stimoli giusti. Ma fortunatamente Milano non è solo città; c’è anche il sottosuolo, la metro. Ecco quella si mi è piaciuta. Ho sicuramente passato molto più tempo sottoterra che in superficie in quei mesi. La metropolitana è un luogo strano, già a partire dal fatto che non è un luogo nel senso vero del termine, ma un collegamento tra due punti, un “non-luogo”. La gente passa veloce, è distratta, non osserva le persone e le cose che la circondano, le dà per scontate. In qualche modo ho intravisto un collegamento tra la superficie e il sottosuolo: una massa di persone che si muove vicina, ma allo stesso tempo distante. Queste foto vogliono dunque indagare il senso di alienazione e isolamento provato nell’esperienza sotterranea.
Questa è stata per me Milano.
Ecco a voi Milano.”
Per conoscere meglio Riccardo Ceccato:
flickr/riccardoceccato
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