I coniugi Friedmann hanno dato alla luce probabilmente due dei più famosi fotoreporter della storia.
Il fratello maggiore Endre Ernő, classe 1913, e Kornél, classe 1918.
I più attenti di voi avranno di certo capito di chi andremo a parlare e, probabilmente, annoiati avranno già chiuso questo articolo.
Si tratta infatti di Robert Capa e suo fratello Cornell.
Ma dal momento che, come ho già detto tempo fa, su Iso400 non sono ammesse banalità, oggi parleremo di Cornell Capa.
Dico questo perché a livello di fama è sempre stato quello meno considerato (basti vedere su Wikipedia la differenza di risultati tra i due Autori), vuoi la morte precoce di Robert e che, quest’ultimo per primo, abbia conosciuto personalità di spicco come Henri-Cartier Bresson, Chim Seymour e le abbia poi presentate “di rimbalzo” a Cornell, che ha successivamente lavorato come loro stampatore e apprendista.
L’inizio per Cornell è stato un po’ burrascoso. Nel 1936 raggiunge il fratello a Parigi con l’intento di imparare in fretta la lingua e di iscriversi alla facoltà di medicina, ma il francese si rivela più complicato del previsto, l’attività di fotografo del fratello estremamente affascinante e così molla tutti i suoi programmi per avvicinarsi al mondo della fotografia.
Nel 1937 si trasferisce a New York dove inizia la sua lunga collaborazione con Life, come stampatore prima e fotografo di staff nove anni dopo.
Nel 1954, la morte improvvisa di Robert in Indocina sconvolge completamente la sua vita.
Così, dovendo molto a quel fratello, decide di rendergli omaggio e tener viva la sua memoria, continuando il lavoro di R. in Magnum, di cui diventerà presidente due anni più tardi.
Nel 1974, sempre in suo onore, fonda a New York l’International Center of Photography.
Nel corso del tempo sono due i pensieri che ripeterà più spesso.
Il primo è l’enorme riconoscenza che ha nei confronti di suo fratello, dei suoi genitori e dell’epoca in cui è nato e cresciuto, che hanno fatto di lui un uomo fortunato e gli hanno permesso di conciliare passione e lavoro.
Il secondo pensiero riguarda le esigenze che lo portano a scattare: “mostrare le cose che devono essere corrette e mostrare le cose che devono essere apprezzate”.
Per trent’anni infatti l’Autore si è professato un fotografo di pace, discostandosi dalla concezione di fotografo di guerra attribuita a Robert.
Leggendo le sue parole traspare una grande sensibilità e umiltà. Dice infatti “spero che le mie foto possano avere sentimento, una buona composizione e a volte anche bellezza – ma la mia preoccupazione principale è la storia e non la possibilità di raggiungere un qualche livello artistico in una singola foto”.
Tutte le immagini sono state reperite dal sito ufficiale Magnum (www.magnumphotos.com) e sono protette da copyright, detenuto da Cornell Capa.
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