Erano tre anni che non andavo in vacanza e quando ho pensato alla meta, non ho voluto affrontare nessuna organizzazione eccezionale, nessuna ricerca della meta perfetta (e sconosciuta) da togliere dalla lista infinita dei luoghi da visitare prima di morire, così mi sono lasciata guidare dall’istinto, quello che ti suggerisce senza riflettere come agire perché dettato dalla ricerca atarassica del sereno.
Ero stata a Berlino una sola volta in un fine settimana nel pieno dell’inverno, quando sei troppo umorale per decriptare un luogo e quando c’è anche troppa poca luce per poterlo osservare con la dovuta calma. È stato come riprendere da dove avevo lasciato la volta precedente: lo stesso quartiere, la stesso compagno di viaggio, le stesse abitudini, le stesse ore trascorse a macinare chilometri e a digerire pensieri ma con la luce, il sole, il calore (più intenso e duraturo mai registrato nella storia della nazione) ma soprattutto la calma più distesa per vivere altrove come se fossi a casa.
YASHICA AW-MINI + ILFORD 400 DELTA // FUJI SUPERIA 400
E su questo ronzio di riflessioni, mi è venuta in mente una frase dal celebre film di Wim Wenders “Berlino: qui sono straniera e tuttavia è tutto così familiare“.
NIKON F-801 + FUJI SUPERIA 400
Articolo e foto di Mariella Amabili aka MariLeBones.
marilebones.tumblr.com | twitter.com/MariLeBones
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