È la volta di Elisa Magnini.
Parlaci un po’ di te.
Sono Elisa, ho 25 anni e da un anno e mezzo mi sono trasferita dai laghi varesini a Londra, dove sto lavorando ad alcuni progetti di public engagement. Purtroppo, durante l’anno appena passato, ho avuto sempre meno tempo da dedicare alla fotografia, ma negli ultimi mesi ho trovato un modo per inserirla nel contesto del mio “vero lavoro”.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Della fotografia analogica amo l’imprevedibilità e la versatilità, ma soprattutto il fatto che, ragionando sulle diverse variabili del processo attraverso cui l’immagine viene creata, può diventare un mezzo molto interessante per raccontare storie, rappresentare il tempo e lo spazio.
Cosa ti piace fotografare?
Cose che mi colpiscono, incuriosiscono, che voglio ricordare, che voglio che gli altri ricordino.
Quali sono le tue macchine fotografiche?
Da qualche mese le mie macchine sono qualunque cosa possa contenere un rullino e sia possibile rendere lightproof con del nastro isolante. Sto sviluppando “this is just rubbish”, una collezione di pinhole cameras che creo in spazi pubblici con oggetti abbandonati o buttati, coinvolgendo il pubblico nel processo creativo. La semplicità e l’immediatezza di questo tipo di fotografia è un mezzo di comunicazione davvero efficace. Rimango comunque sempre molto affezionata alla mia Minolta Dynax e Canon AE1.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
Mi piacerebbe creare una camera oscura con/in una stanza e fare una performance dove viene ricalcata per fare un’illustrazione. Magari in uno shop abbandonato. Non so se si possa definire una foto, ma trovo che gli ibridi siano estremamente interessanti.
Hai un fotografo preferito?
Il mio fotografo preferito negli ultmi mesi è Dany Peschl.
Una bella foto deve…
Raccontare una storia che lasci un segno. Molte volte la bellezza sta più nel processo che nel risultato finale.
Sito web: elisamagnini.com | thisisjustrubbish.org
Email: [email protected]
 
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Cuginetta sei clamorosamente bravissima!