I problemi sono da sempre gli stessi, arriva l’estate e che si fa? Mare o montagna?
Quella del 1939 era l’ultima estate quasi “serena”, anche se le cose cominciavano a scivolare; lo smembramento del parlamento di gennaio, la passeggiata in Albania di Aprile, la firma di un patto di guerra con la Germania a maggio.
Un clima scricchiolante e l’ultima estate prima della seconda guerra mondiale.
Dalla valigia sono uscite fuori le foto di questa ultima estate in “serenità”.
Sono delle piccole stampe con bordi frastagliati, le uniche informazioni riportate su alcune di esse solo luogo e data, ma tanto basta.
(Ho volutamente evitato di croppare le immagine per far apprezzare meglio questi bordi tipici)
Si comincia:
Ovviamente prima di partire si sale in macchina e magari si portano in vacanza anche i gatti e le bambole inquietanti. Questa foto racconta un po’ di cose, prima di tutto che la famiglia ritratta era molto benestante. Nel 1938 avere un’auto non era da tutti. Quest’auto è in ottime condizioni (vedere i sedili) ed è un modello del 1938, quindi un’auto nuova. È una cabriolet della FIAT, una “Fiat 500 Topolino A” carrozzata Garavini, cioè una Topolino con una carrozzeria speciale elaborata da una fabbrica specializzata (la Garavini è esistita fino agli anni ’50 a Torino).
Ma voi un viaggio con un gatto in braccio lo fareste mai?
[Ringrazio il mio collega Alberto “Bulè” per le indagini sulle auto nelle foto]
In questi due scatti troviamo (penso) due sorelle e una piccola bambina (probabilmente di un anno o poco più).
Come ci dice questa piccola porzione del retro è il 9-6-1939, è una giornata calda, assolata ma ventosa su al Sestriere. Nel 1939 il comune aveva 4 anni, sullo sfondo una delle due torri della colonia FIAT (tipo quella di Marina di Massa). Sull’archivio de La Stampa ho trovato annunci di Gite popolari periodiche organizzate per Sestriere. Probabilmente queste signore sono andate per conto proprio con con il marito di una delle due (quello che ha scattato la fotografia). Le scarpe della signora vestita a fiori sono molto interessanti.
Montagna, pascoli, mucche, bastoni e bambini. Siamo sempre nel 1939 e chissà se siamo sempre al Sestriere.
Saliamo su queste belle biciclette, andiamo in giro per la pianura.
Due domande: ma quanto è grande la bici della Bimba (ed infatti anche lei esprime disappunto)? Ma cosa è successo ai pantaloni del signore?
La rincorsa ci ha portato al mare, probabilmente il Liguria (vedi il pietrisco ed il fatto che i soggetti ritratti sono persone probabilmente di Torino, dato che andavano in vacanza al Sestriere, al mare andavano assolutamente in Liguria).
Nella prima foto vediamo le due signore che passeggiavano in montagna e la bimba. Costumi interi e sguardi persi. Nelle altre foto vediamo i signori che si atteggiano brillanti mentre fumano sulla spiaggia. Sullo sfondo tutto lo stabilimento balneare (poco in alto si vedono le cabine) e la struttura forse di legno di un hotel o del bagno stesso.
Che giorno era?
Il 23 Luglio 1939 (il timbro riporta anche anno 17, ovviamente dell’era fascista).
Se il Sestriere era nuovo di pacca lo erano anche gli stabilimenti Liguri. La differenza è che da allora al Sestriere qualcosa è cambiato ma secondo me in Liguria, a distanza di 77 anni, non è cambiato assolutamente nulla se non che forse gli stabilimenti erano più nuovi.
Queste foto mi hanno divertito. Se oggi è normale avere quintali di foto delle proprie vacanze non lo era nel 1938-39. Chi si sollazzava al mare sicuramente non moriva di fame ma chi aveva un’auto del genere se la passava piuttosto bene.
Arriverei a dire che queste persone ritratte appartenevano a qualche famiglia di spicco del torinese, forse anche qualche branca di famiglia reale (difficile) o qualche politico (forse).
Una nota sulla carta utilizzata. Oggi siamo abituati a vedere le foto degli anni 80-90 ingiallite o che virano sull’arancione (siamo anche abituati alle Impossible che dopo qualche mese spariscono) ma queste (a parte una leggerissima tonalità rosa che forse era già presente in origine) sono assolutamente perfette dopo 77 anni. Un encomio alla Gevaert-Ridax, produttrice di carta, finita poi in mano alla Agfa (per quanto ho capito) e alla qualità con la quale produceva (roba d’altri tempi).
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