Nascondere la stima e l’amore che ripongo nei lavori di Gabriele Basilico sarebbe stupido e inutile, stupido e inutile è anche dire quanta soddisfazione mi dia studiare una sua opera.
Infatti, anche in questo caso, l’Autore milanese non si smentisce e, sfogliando “Padiglioni e Giardini della Biennale di Venezia“, la mia ammirazione aumenta in modo esponenziale.
Questo libro, prodotto nel 2012 e stampato nel 2013, credo sia il suo ultimo lavoro realizzato, ahimè, prima di lasciarci per sempre.
Tralasciando ogni accenno biografico, entriamo nel merito.
L’Autore nel corso della sua lunga carriera ha sempre studiato il territorio contemporaneo, italiano e non, e i cambiamenti che lo hanno riguardato.
Le sue ricerche si sono imbattute in molteplici province e città italiane e non sono mai state casuali.
Questa volta il fotografo-architetto, come accennavo poco sopra, ha avuto modo di lavorare all’interno dei Giardini napoleonici, che ospitano dal 1895 la Biennale di Venezia.
L’eterogeneità delle strutture e degli stili architettonici, data la quantità di architetti coinvolti nel corso dei decenni, rende ancora più lodevole il lavoro di Basilico.
La sua raffinata ricerca è curata nei minimi dettagli, a tal punto da sembrare casuale; la sua estrema accuratezza e le simmetrie millimetriche, portano alla luce, in alcuni casi, imprecisioni strutturali non del tutto indifferenti.
Nonostante la freddezza dei soggetti e degli spazi vuoti ritratti, in molti scatti a fuoriuscire è l’anima del fotografo, la sua passione e l’amore messi nel proprio lavoro.
Ora, con gli elogi potrei riempire intere pagine Word, ma sì sa che, davanti a degli scatti del genere, le chiacchiere stanno a zero.
Tutte le immagini sono protette da copyright, detenuto da Gabriele Basilico.
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