Per allestire una camera oscura, abbiamo bisogno letteralmente di una stanza da oscurare; l’ideale sarebbe una stanza da utilizzare esclusivamente come camera oscura, ma spesso questo non è possibile e bisogna in qualche modo arrangiarsi.
Cosa importante, evitate di utilizzare come camera oscura un ripostiglio o uno sgabuzzino che sia privo di finestre, per tutelare la propria salute è opportuna che la stanza abbia una finestra per garantire un periodico ricambio d’aria.
Per oscurare la nostra stanza possiamo usare o dei cartoni pesanti da attaccare ai vetri o in alternativa della stoffa nera pesante da montare davanti alla finestra. Un classico salsicciotto para spifferi è l’ideale per bloccare le infiltrazioni di luce da sotto la porta.
Altra cosa importante, compatibilmente con lo spazio a disposizione, bisogna tenere lontane la zona umida, bacinelle con lo sviluppo e vasche con l’acqua, dalla zona asciutta ingranditore e timer alimentati elettricamente; si sa elettricità e liquidi non vanno d’accordo.
INGRANDITORE
Altro non è che un proiettore dallo schema abbastanza semplice: un fascio di luce prodotto da una lampadina che attraverso un condensatore o diffusore, passa attraverso il negativo e proietta l’immagine su un piano attraverso un obiettivo.
L’illuminazione può essere data o da una classica lampadina ad incandescenza a luce bianca, ormai non più reperibili da sostituire con lampade rigorosamente a led (da escludere quelle a risparmio energetico che aumentano di intensità con il passare del tempo), o da una lampada alogena collegata ad un trasformatore.
Si possono suddividere in due grandi famiglie, a luce diffusa e a condensatori.
LUCE DIFFUSA
Gli ingranditori a luce diffusa sono quelli muniti di testa colore e/o testa multigrade; la luce passa attraverso una scatola di diffusione che viene poi convogliata sul porta negativi; spesso la scatola di diffusione è unica sia per stampare il piccolo formato che per stampare il medio formato.
LUCE CONDENSATA
Negli ingranditori a condensatore, il fascio di luce viene proiettato sul negativo mediante 1 o 2 lenti che concentrano il fascio per quant’è il formato del negativo. Cambiando il formato del negativo bisogna obbligatoriamente cambiare il condensatore.
La differenza tra le immagini stampate dai due ingranditori è che con luce condensata si ottengono stampe più incisive e con una maggiore evidenziazione di povere e sporcizia che potrebbe esserci sul negativo, fattori che vengono attenuati dall’uso di una luce diffusa.
Altri componenti dell’ingranditore sono la testa, il porta negativi, l’obiettivo e il piano d’appoggio.
TESTA
Gli ingranditori possono avere una testa fissa che consente esclusivamente un movimento verticale per impostare il giusto ingrandimento, o una testa mobile con la possibilità di ruotarla per proiettare l’immagine a muro o a pavimento per poter realizzare ingrandimenti di grande formato.
PORTA NEGATIVI
Può essere formato da due vetrini, in questo caso uno dei due deve essere obbligatoriamente trattato contro gli anelli di newton, o da due piastre in metallo con il foro della giusta grandezza del negativo. I porta negativi sono muniti di alette che servono per riquadrare la stampa specialmente con l’uso dei vetri.
OBIETTIVO
Per il corretto ingrandimento dell’immagine bisogna utilizzare l’obiettivo “normale” in relazione al formato del negativo da stampare e quindi: il 50 mm per il formato 135 mm, l’80 mm. per il formato 120 e così via. Gli obiettivi sono montati su una piastra a sua volta collegata ad un soffietto con il quale si effettua la messa a fuoco (gli obiettivi da ingranditore sono privi di ghiera di messa a fuoco). Hanno ghiera del diaframma simile agli obiettivi da ripresa. Sul mercato sono reperibili diversi marchi con differenze sostanziali di prezzo. Come gli obiettivi da ripresa esistono obiettivi economici con lenti di media/bassa qualità; ed obiettivi costosi con lenti di elevata qualità.
IL PIANO D’APPOGGIO
La stragrande maggioranza degli ingranditori hanno un semplice piano d’appoggio in legno, alcuni modelli però, in particolare quelli per la stampa di negativi di grande formato, possono avere il piano aspirante che appiattisce la carta sul piano senza l’uso di un marginatore, parliamo ovviamente di stampe di grande e grandissimo formato.
TIMER
Altro componente legato all’ingranditore è il TIMER, è un dispositivo che funge da contasecondi con la possibilità di inserire anche i decimi di secondi, che accende e spegne l’ingranditore in automatico al tempo impostato. L’alternativa è il conteggio dei secondi 1000 e 1, 1000 e 2 ecc. ma l’uso del timer è sicuramente consigliato specialmente se bisogna fare più stampe uguali della stessa foto.
MARGINATORE
La carta tende sempre ad incurvarsi per appiattirla si usa il marginatore che margina attraverso delle lame il bordo della carta. Può essere composto da 2 o 4 lame.
Oltre all’ingranditore vediamo adesso cosa non deve mancare in camera oscura per poter stampare le nostre foto.
LAMPADA DI SICUREZZA
La stampa delle foto in bianco e nero può essere effettuata in luce di sicurezza. Esistono due fonti di luce che possono essere utilizzate: luce verde o luce rossa. L’uso dell’una o dell’altra è strettamente legato al tipo di carta da utilizzare: la luce rossa non ha vincoli è può essere sempre usata, la luce verde può essere usata esclusivamente con carta a gradazione fissa e mai con carta a gradazione variabile.
Sul mercato esistono specifiche lampade e specifici porta lampade, un alternativa possono essere i faretti a led rossi che normalmente si montano come luce posteriore delle biciclette. Quanta luce utilizzare?? consiglio prima di cominciare a stampare di eseguire un piccolo test: al buio si preleva un pezzettino di carta, vi si appogia sopra una monete e lo si posiziona nel punto della stanza che sarà maggiormente illuminato, solitamente la zona con la vasca dello sviluppo, si accendono tutte le luci che abbiamo posizionato e si aspetta qualche minuto. Si procede allo sviluppo e fissaggio del pezzettino di carta se la carta si scurisce lasciando anche intravedere la sagoma della moneta vuol dire che abbiamo TROPPA luce.
FOCOMETRO
È uno strumento ottico che si posiziona sul piano di appoggio con l’immagine proiettata, funge da lente d’ingrandimento che consente di mettere a fuoco direttamente la grana dell’emulsione.
BACINELLE
Il numero minimo di bacinelle necessario è di tre più una vasca per il lavaggio finale; una per lo sviluppo, una per lo stop, una per il fissaggio. L’ideale sarebbe di averle di tre colori diversi in modo da utilizzarle sempre con la stessa chimica, se non disponibili e opportuna contrassegnarle da un etichetta indicando quella per lo sviluppo, quella per lo stop e quella per il fissaggio. EVITIAMO DI MISCHIARE LE VASCHETTE ANCHE SE LAVATE ACCURATAMENTE.
Quelle specifiche per camera oscura sono dotate di prominenze che fanno sì che la carta non si attacchi sul fondo.
TERMOMETRO
Come lo sviluppo delle pellicole anche in questo caso è opportuno tenere sotto controllo la temperatura perlomeno dello sviluppo che deve essere di 20°, evitando forti sbalzi di temperatura tra i vari bagni specialmente con l’acqua del lavaggio. Va bene sia un termometro digitale che uno ad alcol.
PINZE
Le pinzette servono per maneggiare la carta fotografica all’interno delle bacinelle, sostanzialmente ne esistono di due tipi in bambù e d’acciaio, una o le l’altra non cambia nulla l’importante che all’estremità abbiano un gommino che evita di graffiare le stampe. Quelle in bambù inoltre hanno il rivestimento superiore di diverso colore per evitare appunto di scambiarle. Personalmente ho sostituito le pinzette con le mani protette da comuni guanti in lattice.
Leave a reply