La fotografia non è solo ritrarre ciò che si vede o che si prova, ma anche, e forse soprattutto, sperimentare, con l’immagine, le forme, il colore.
In più, la fotografia analogica permette anche di sperimentare con i processi di sviluppo, come in questo caso.
Mentre il classico cross process l’abbiamo provato ormai tutti, è già rodato e sappiamo come comportarci quando scattiamo e portiamo a svilppare una pellicola diapositiva coi chimici per le classiche negative (con tanto di sotterfugi per non farsi scoprire dai titolari del laboratorio), Mirko Ardori, per un’intera estate, ha fatto varie prove di x-pro inverso, sviluppando pellicole negative con i chimici per le diapositive.
Lui stesso ci racconta di aver constatato che “poche persone provano il processo C41 -> E6, personalmente ho ottenuto buoni risultati, ma è abbastanza difficile ottenere una giusta esposizione.
Se per il metodo classico (E6 -> C41) si tende a sottoesporre di 1 stop per compensare i bianchi sparati, nell’altro caso è l’inverso, le pellicole negative hanno bisogno di molta più luce, per la maggiorparte si assesta sui +2 stop, ma in alcuni casi anche +3 o +4 (addirittura ho provato con delle Kodak Ultra Max 400 scadute e a +5 era ancora sottoesposta)”.
Un’esplosione di colori e luoghi meravigliosi. Pura psichedelia.
Queste le foto e le pellicole utilizzate da Mirko.
Agfa Vista 200
Agfa Vista 400
AS Color 200
AS Color 400
Fuji Superia X-Tra 400
Kodak 400
Kodak VR 200
Polaroid 200 High Definition
Solution VX 200
Tudor XLX 200
Per conoscere meglio Mirko Ardori, questa è la sua pagina su Flickr:
www.flickr.com/photos/93671796@N04/
Leave a reply