Sulla mia lista dei buoni propositi per questo 2015 il punto due, dopo la scansione di alcuni negativi comprati più di 6 mesi fa
Qui potete vedere il risultato, recita così:
“Mettere ordine dentro le scatole recuperate dalla cantina”.
Stessa storia dei negativi: parecchi mesi fa la cantina si allaga, tutta la famiglia si adopera a svuotarla riempiendo vari scatoloni del salvabile, il tutto viene ripartito tra diverse cantine con l’illusione del “sistemare tutto prima o poi, tanto chissà cosa c’è dentro”. Ovviamente nessuno si è veramente mai messo ad ispezionare il contenuto. Anni di cianfrusaglie accumulate che non vedono la luce del sole da anni.
In passato dalla cantina e dalla soffitta di mia nonna erano spuntati alcuni cimeli interessanti, come la Minox 35 GT (di qui abbiamo parlato qui parecchio tempo fa), e quindi era da un pò che volevo andare alla ricerca di qualcosa di altrettanto speciale.
Apro il primo: carte, buste, soldi da non so quale parte del mondo, un diario, delle audiocassette (!!!) e poco altro. Apro il secondo: libri, libri ed ancora riviste e libri. Comincio a sfogliarne uno per caso, scorro le pagine senza veramente prestare attenzione al contenuto e TAC! qualcosa cade dal libro.
Il tesoro della giornata. Un bustina rigonfia marchiata Kodak Verichrome. Sono in paradiso. Angeli era il cognome di mio bis-nonno.
Dentro ci sono 18 foto piccolissime, di chissà quale anno e con ritratte chissà quali persone. Guardo meglio e riconosco mia bis-nonna da giovane in alcune di loro. Devono essere stati gli anni Trenta, scattate tra Cortina d’Ampezzo, la Croazia (mia bis nonna era italiana d’Istria) e Trieste.
“Ah, i bei tempi che furono…” ho mostrato le foto a mia nonna (figlia della bis-nonna in questione, per intenderci). Alcuni se le ricordava, le aveva già “sistemate” nella prima cantina gli anni che furono, altre invece proprio non sapeva nemmeno esistessero e purtroppo molti degli individui fotografati ancora non hanno un nome.
La cosa veramente interessante di queste foto è però la dimensione. Sono stampate grandi come un francobollo. “Nonna, perchè sono così grandi?” “Tempo di guerra, tesoro. Costava tanto stampare in grande. E poi erano formato portafoglio, vedila così, le potevi portare sempre con te, dentro ad una borsetta da signora”. Le nonne la sanno lunga, sempre.
Che poi, se uno ci pensa bene, non facciamo la stessa cosa anche noi “giovani moderni” con il cellulare? Lo carichiamo di foto e ce le teniamo sempre li a portata di mano.
Non si sa mai che ci prenda un attacco improvviso di nostalgia: Ah, i bei tempi che furono….
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