Un giorno a Torino ho comprato una valigia piena di fotografie e negativi sparsi, il tutto tenuto abbastanza male. Prezzo della valigia e del suo contenuto? Offerta libera. Io ho offerto 5 euro, in pratica era ad un passo dalla “rumenta”. Questi frammenti che ho fatto miei per pochi spicci sono pezzi di storia.
Storie private, che in barba alla privacy passeranno dall’essere momenti personali a spunti e pretesti per racconti di tempi non attuali. Non so nulla delle persone ritratte e poco più dei luoghi; non so da dove arrivano le foto e solo di alcune ci sono informazioni aggiuntive.
Sarà un “emporio del tempo” proprio perché come nell’emporio si trova di tutto in maniera casuale qui ci sono pezzi di cose legate e slegate tra loro. Pezzi di tempo che mi piacerà condividere con il mondo.
La valigia è stata per me una concretizzazione della durevolezza del supporto pellicola e stampa su carta di qualità; un’illuminazione che mi esorta a continuare ad affiancare al mondo digitale scatti su supporto fisico che sopravviveranno all’invecchiamento meglio di me.
Cosa c’era dentro quella valigia?
620 foto e circa 150 negativi a cui ho cercato di applicare una specie di suddivisione logica atta a dare un ordine a quel mare di fotografie.
Fortunatamente le foto non sono una raccolta totalmente randomica e casuale, ma si possono raggruppare in alcune diverse categorie merceologiche. Dato che erano malamente ammucchiate le ho divise io creando queste aree semantiche con criteri più o meno sensati.
– Negativi
Le foto presenti in questa categoria condividono il supporto su cui sono ospitate, ovvero un negativo di cellulosa*.
Tutte quelle che vedrete dovranno essere stampate da me medesimo prima di venire scannerizzate (le stamperò a contatto). Molte delle foto sono esteticamente molto interessanti e tecnicamente quasi perfette (nonostante gli anni).
I soggetti ritratti riguardano persone, fabbriche o natura e non ci sono riferimenti a date.
– So 90’s Hairstyle
La categoria più numerosa e più divertente, nonché la risposta alla domanda “Come eravamo 20 anni fa?”.
Molte delle foto sono buffe e molto colorate; la maggior parte ritrae show moda o convention di Hairstyle legate a una famosa rivista del settore. Hanno riferimenti a persone, date e luoghi.
– Istituti e scuole
La categoria con della tristezza insita in se stessa.
Qui sono presenti fotografie fatte a edifici scolastici, istituti e lezioni di materie “tecniche”.
Fotografie scattate intorno agli anni ’70 in cui oltre agli edifici sono presenti scolari intenti a svolgere materie molto pratiche.
– Mondanità e convention, medici e psicologi
Ovvero quando i professionisti si ritrovavano tra pellicce sgargianti e seminari sulla prostata.
Probabilmente le foto in quella valigia erano il risultato di una raccolta operata da un professionista fotografo chiamato a ritrarre appuntamenti ufficiali/aziendali o di settore.
Le foto di questa categoria non sono molto fantasiose.
– Oriente
Immagini dall’uomo del Giappone.
Queste foto sono molto interessanti ma sono pochissime; dovrebbero essere state prodotte tutte nella medesima occasione a Tokyo.
– So 70’s
La storia negli anni di piombo.
Le foto di questa categoria non sono stampe su supporto classico, ma sembrano ritagli di giornali. Molte hanno indicato luogo e soggetti ritratti. Sono reportage, fotografia di strada.
– Foto di Classe
Non potevano mancare le foto di classe.
Queste sono interessanti perché molte hanno sul retro tutte le firme degli alunni della classe e l’anno. Inutile dire che proverò a contattare le persone (in fondo non è ciò per cui Facebook è stato creato?).
– Equitazione e colori
Una delle prime categorie fortemente arbitrarie.
I criteri con cui stanno nella stessa categoria sono: o c’è gente a cavallo (quindi benestante) o sono a colori ma non riguardano i capelli anni ’90.
– 38/41
Siamo in pieno ventennio e queste foto condividono il formato e l’indicazione della data sul retro, per il resto mancano di informazioni.
– Antichità
Queste sono le foto che ho giudicato più vecchie (anche se forse sono solo le più mal conservate).
– Ritratti e una bambina
Ritratti di persona e serie di foto alla stessa bambina.
– Matrimoni e Sud
Matrimoni vari e foto del sud Italia.
– Strani formati e ritrattini
Stampe su supporti fatti in materiali strani e di qualunque foggia e dimensione e ritratti minuscoli.
– Randazzo (CT)
Qualcuno è stato sicuramente a Randazzo o Randazzo sembra essere il centro del mondo.
Il comune siciliano al centro dell’attenzione. Sicuramente so dove sono state scattate queste fotografie.
Passiamo alle prime immagini, categoria: Negativi!
Queste due foto sono ricavate da un negativo in cellulosa*.
La prima è una stampa a contatto (l’immagine originale è più o meno un 3×3 cm), mentre per la seconda ho usato l’ingranditore per 35mm croppando parte dell’immagine.
Questa è una vecchia foto di famiglia, si vedono solamente i volti delle bambine (forse sorelle?). Sicuramente era una famiglia benestante: bellissimi vestiti, orologi al polso delle due donne e bellissimi cani. L’ho scelta per prima perché mi ero innamorato della bambina bionda e sorridente sulla destra (dato che le bambine a sinistra sono bruttine potrebbero anche non essere sorelle).
Per quello che può valere direi che potrebbe essere uno scatto anni ’20-’30, soprattutto per il supporto su cui è stata scattata: un negativo in cellulosa* di dimensione non standard senza nessun foro di trascinamento o indicazioni di marca, quasi qualcosa di creata “ad hoc”. Ho la sensazione che se fosse stato realizzato nel dopoguerra sarebbe stata fatta su pellicole di “consumo” abbastanza identificabili.
L’abbigliamento mi sembra abbastanza coerente con la mia stima.
Se fosse un’immagine del 1922 e la bambina bionda avesse avuto circa 11 anni adesso ne avrebbe 104 (o sarebbe già morta), questa cosa mi flippa un sacco.
Queste due immagini sono state ricavate dallo stesso tipo di negativo: cellulosa senza marchi, fori o indicazioni. Sicuramente sono state realizzate con una strumentazione diversa da quella delle bambine qui sopra, dato che l’immagine originale sul negativo è molto più grande (4×5 cm circa).
La prima è la stampa a contatto del negativo, la seconda un ingrandimento croppato. Metto queste foto sempre nello stesso periodo cronologico: stesso supporto e ambientazione coerente con il periodo.
Tre donne, un uomo su un carretto, un figo con la sigaretta e uno nascosto dal figo. Vedendo i vestiti penso siano stati anche loro abbastanza abbienti e in qualche modo persone “avanti”: uno di loro fuma e si fanno fare le foto fighe (tecnicamente molto belle, ipotizzo una strumentazione con i contro, ho altre foto di loro in pose diverse).
L’uomo di cui ho fatto un ingrandimento probabilmente aveva una trentina d’anni ed è il mio idolo. Sguardo perfetto in camera e sigaretta: un figo d’altri tempi.
Sia per questo che per lo scatto poco sopra mi viene da chiedermi se comunque siamo in Italia.
Il fatto che io abbia trovato qui la valigia mi fa propendere per ambientarle nel Bel Paese (forse proprio nord-Italia – Piemonte o Val d’Aosta, ho comprato la valigia a Torino), ma quelle case e la fisionomia dei visi potrebbero anche essere di ambientazione francese, germanica, belga o altro.
Se qualcuno riesce ad indagare più a fondo, o vede altri elementi mi scriva qui nei commenti (o dove vuole).
Alla prossima puntata.
*Scrivo cellulosa perché un signore che lavorava alla Ferrania negli anni passati che ha visto questi negativi prendendoli in mano ha detto “Questi sono negativi in cellulosa”. Io non sapendo non posso che concordare e dare per buona la sua ipotesi.
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Il concetto che mi muove può essere simile a quello di Found Film Photos che vi invito a piacciare. Immagini scivolate fino ad oggi, resistenti al tempo di cui non si hanno notizie certe.
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[…] le foto nella valigia queste sono quelle che mi sono sembrate più vecchie (forse solo più consunte) tra le foto […]
[…] non sapete la storia della valigia recuperate subito. Per ambientarvi bene sparatevi questa playlist Spotify a […]
[…] valigia c’erano anche loro: le foto di classe. Le foto di classe nella valigia sono circa una […]
E’ riportaya la foto della Classe seconda B della Cesare Balbo di Torino in cui compaio anche io.