Non c’è niente di più bello che l’arrivo del giorno del “ritiro”: quel giorno speciale dove finalmente i tuoi rullini sono stati sviluppati (per chi, come me, scatta a colori e non sviluppa in casa), e tu non vedi l’ora di correre a casa con le striscioline di pellicola tagliate in segmenti da sei e scansionare/guardare le stampe/guardare le jpg su cd (dipende da cosa preferite).
Qualche giorno fa era il giorno del ritiro, ed ero al settimo cielo. Sono andata dal mio fotografo di fiducia (che in realtà è un negozio di una catena con un improponibile scelta di colori all’interno che si alterna tra il giallo limone ed il verde bottiglia), ed ho ritirato il bramato pacchettino. Arrivo a casa, accendo il mac, inserisco il cd e comincio a guardare le foto. La prima non la riconosco: due persone sedute ad un tavolo ricoperto da una tovaglia a scacchi bianchi e rossa che con faccia disgustata si nascondono dal flash ( flash? strano, io non lo uso mai…). Proseguo ed anche la seconda non mi è familiare… però chissà, uno fa così tanti scatti che magari uno o due si possono anche scordare no?
Quando anche la terza mi è estranea, capisco il fattaccio: HANNO SCAMBIATO I RULLINI, ed io sto ammirando le foto di una ipotetica vacanza a Parigi (la diagonale della Tour Eiffel non mente) di una londinese, oppure una vacanza a Londra (riconosco una piazza vicino a casa mia dentro ad una foto) di una parigina. Scopro il giorno dopo, riportando il rullino, che la ragazza si chiama Vittoria come me (gli inglesi rifiutano l’idea che io possa avere due nomi come primo nome, e quindi ho eliminato il Maria per comodità), che anche lei è una frequentatrice abituale del vecchio sistema analogico, e che abita nei pressi di casa mia.
Da persona civile ho evitato di fare manifesti con una sua foto imbarazzante (un #selfie con la maschera facciale addosso) ed il mio numero per avere i miei negativi originali indietro, e mi sono semplicemente limitata a riportare i suoi in negozio, sperando lei faccia lo stesso con i miei. Da persona incivile quale sono, ho fatto una copia dei file sul mio computer, e ho deciso che correderò questo articolo con qualche foto sua!
BRAVA VITTORIA, IL TUO LAVORO è STATO PUBBLICATO SU ISO400
(e non è il Monday Morning Special!!!).
La rilevante e decisiva prova di un viaggio a Parigi.
Lo sballo in treno con un succo di frutta (prova inconfutabile che hanno usato il treno veloce Londra – Parigi)
Questa è la famosa Piazza dietro casa mia (una creperia francese, giusto per rimanere in tema… sarà stato prima o dopo il viaggio? E se fosse stata proprio quella crèpe a far muovere la fotografa al di là del canale della manica?)
L’utilità di una tuta da sub in mezzo ad un salotto (notare la cavigliera che fa molto ’90s)
Bagordi nelle notti parigine? Londinesi? Chissà…
Ed infine il tanto meraviglio #selfie. So che così non rende, ma provate ad immaginare al di là dei quadratoni colorati….
(per motivi di privacy ho dovuto censurare i volti dei soggetti, ma se dovessi mai incontrare Vittoria nella vita vera, cercherò di farle firmare una liberatoria!)
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