Questa è la prima rubrica randomicinale cioè esce a cadenza casuale.
Magari ogni 8 mesi, poi dopo 7 giorni poi 12 anni poi 24 secondi. A caso.
In questa domenica 19 gennaio 29 marzo oltre a rilassarvi pensare al coronavirus voglio muovere verso il disagio i vostri spiriti.
Sistemavo il disastro di macchine analogiche ammassate nell’armadio che da tempo bramano un ordine logico le macchine analogiche che ora sono più o meno in ordine in stanza. Quando lo faccio ci metto un tempo indefinito perché, puntualmente, rallento e le prendo, le osservo, le provo quasi tutte. In questo modo il compito principale, solamente spostarle da un luogo all’altro, viene assolto solo in parte e quindi utilizzo un tempo esagerato.
Non ho ancora avuto il tempo di fermarmi su ognuna quindi prendo l’occasione per fare conoscenza di quelle macchine.
Queste macchine sono una serie infinita di forme e di genere tutte diverse ma sopratutto ognuna ha una stracazzo di batteria del tipo e della forma tutta particolare. Ne ho comprate già moltissime di batterie ma non le ho per tutti quei modelli assurdi.
Se mi capita l’accoppiata macchina/batteria la colgo al volo.
Lo spunto è arrivato con una delle Minolta (Dynax 500si) conservata meglio, ero convinto che funzionasse, non l’avevo ancora provata e, al volo, mi è saltata in mano la batteria giusta.
All’accensione tutto bene, il circuito funziona, fa i suoi rumorini, più o meno mette a fuoco (è una reflex abbastanza avanzata quindi di cose ne deve fare).
Subito provando a scattare mi rendo conto che il diaframma non si apre ma rimane chiusissimo (ecco la fregatura).
Ho continuato a provare a schiacciare bottoni, fino a quando la stessa si è arresa, bloccata e ha chiesto aiuto, letteralmente.
È comparsa la scritta “help”.
È partito il trip:
Quella macchina andrebbe sistemata, ed essa stessa riconosce di aver bisogno di una riparazione (in poche lo fanno così chiaramente, scrivendo addirittura aiuto nel linguaggio degli umani).
La persona che può darle l’aiuto di cui ha bisogno non sono di certo io, è chiaro, potrei diventarlo con estrema difficoltà imparando la sua meccanica ed elettronica ma non sono sicuro, non so se nel mondo esista la possibilità di formarsi in modo da imparare a ripararla.
Quante milioni di macchinette sono disfunzionali e sarebbero facilmente riparabili, quante invece sono irreparabilmente rotte o comunque non riparabili facilmente quindi praticamente spacciate?
Mi piacerebbe cercare di sistemare le disfunzioni delle mie macchinette almeno per cercare di portarle al livello base di “macchinette per l’acquisizione di immagini su supporto fisico” ma nella quasi maggioranza dei casi, non riesco.
Quanti esseri umani sono rotti e chiedono aiuto nel linguaggio degli umani?
Quanti hanno la forza e sono in grado di farlo?
Quanti sono così rotti da essere spacciati e quanti riparabili facilmente?
Dovremmo impegnarci tutti per fare in modo che le disfunzioni degli umani vadano riparate o in qualche modo risolte?
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