Prima di entrare nei dettagli per quanto riguarda i vari tipi di pellicole è opportuno analizzare alcuni termini tecnici con i quali ci confronteremo più avanti.
GRANA
L’emulsione, che costituisce lo strato fotosensibile della pellicola, è costituito da cristalli di granuli d’argento sensibili alla luce. Hanno fisicamente una grandezza variabile strettamente legata alla sensibilità; maggiore sarà la sensibilità, maggiore sarà la grandezza dei granuli d’argento, maggiore sarà la dimensione della grana.
ACUTANZA
Si intende la nitidezza riferita alle zone di passaggio tra il bianco e nero. Quando la luce colpisce la pellicola, si verificano fenomeni di rifrazione e diffusione dei raggi luminosi che creano degli aloni proprio in corrispondenza delle zone di passaggio netto tra il bianco e nero che non fa altro che peggiorare l’aspetto generale della nitidezza delle immagini. Più pronunciato è questo effetto minore è l’acutanza dell’immagine.
POTERE RISOLVENTE
Detto in parole semplici è la capacità della pellicola di registrare i dettagli molto fini; più tecnicamente sono il numero di linee che si riescono a contare osservando l’emulsione al microscopio ad un certo valore di ingrandimento.
LATITUDINE DI POSA
È la capacità della pellicola di “sopportare” le differenze di luminosità e gli errori di esposizione. Maggiore è la latitudine di posa, “maggiori” possono essere gli errori di esposizione senza perdere troppe informazione nelle alte e basse luci, ottenendo comunque un negativo stampabile.
GAMMA TONALE
Indica la maggiore o minore quantità di sfumature di grigi presenti nell’immagine. Immagine con ampia gamma tonale è un immagine con un ampia tonalità di grigi.
Giova precisare che tutte queste caratteristiche sono influenzate anche dal tipo di sviluppo utilizzato che vedremo in seguito.
Esaminiamo ora le principali pellicole a marchio Ilford e Kodak, che sono poi quelle di più facile reperibilità.
PELLICOLE A BASSA SENSIBILITÀ
ILFORD PAN F50
Pellicola 50 ISO a grana molto fine, ottima acutanza e nitidezza.
Fornisce ottimi risultati nelle foto di paesaggi e ritratti.
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Ilford ID11, Agfa Rodinal/R09.
ILFORD FP4
Pellicola 125 ISO a grana fine buona acutanza e nitidezza.
Pellicola con una buona gamma tonale ideale per un uso generico.
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Ilford ID11, Agfa Rodinal/R09, Ilford Ilfosol.
ILFORD DELTA 100
Pellicola 100 ISO (professional) grana fine “tubolare” a parità di Iso si presenta molto più compatta, buona nitidezza, buono il contrasto.
Pellicola con una buona gamma tonale ideale per un uso generico.
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Ilford ID11 e Microphen.
KODAK TMAX 100
Pellicola 100 ISO (professional) grana fine “tubolare” a parità di Iso (simile alla Ilford delta), buona nitidezza, buono il contrasto.
Pellicola con una buona gamma tonale ideale per un uso generico.
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Tmax, Ilford ID11, Kodak HC110.
PELLICOLE DI MEDIA SENSIBILITÀ
ILFORD HP5
Pellicola 400 ISO a grana media, buona nitidezza, buono il contrasto.
Pellicola con una buona gamma tonale ideale per un uso generico, street, reportage, ideale per fotocamere punta e scatta.
Sviluppo ottimale: Kodak D76 e Xtol, Ilford ID11 e Microphen. Buoni risultati con trattamenti spinti fino a + 2 stop.
ILFORD DELTA 400
Pellicola 400 ISO (professional) grana media “tubolare” a parità di Iso si presenta più compatta, molto equilibrato il rapporto tra contrasto e gamma tonale.
Pellicola con una buona gamma tonale ideale per un uso generico, street, reportage ideale per fotocamere punta e scatta.
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Ilford ID11 e Microphen. Buoni risultati con trattamenti spinti fino a + 2 stop.
KODAK TMAX 400
Pellicola 400 ISO (professional) grana media “tubolare” a parità di Iso si presenta più compatta, molto equilibrato il rapporto tra contrasto e gamma tonale.
Pellicola con una buona gamma tonale ideale per un uso generico, street, reportage ideale per fotocamere punta e scatta.
Sviluppo ottimale: Kodak D76 e Tmax, Ilford ID11 e Microphen. Buoni risultati con trattamenti spinti fino a + 2 stop.
PELLICOLE AD ALTA SENSIBILITÀ
ILFORD DELTA 3200
Pellicola 3200 ISO (professional) grana molto evidente “tubolare” contrasto e nitidezza su valori medio-bassi.
Pellicola con una sufficiente gamma tonale ideale per foto con scarsa illuminazione, reportage.
Sviluppo ottimale: Kodak D76 e Tmax, Ilford ID11 e Microphen; da evitare il Rodinal/R09. Buoni risultati con trattamenti spinti fino a più o meno 2 stop.
KODAK TMAX P3200
Pellicola 3200 ISO (professional) grana molto evidente “tubolare” contrasto e nitidezza su valori medio-bassi.
Indicazioni d’uso: Pellicola con una sufficiente gamma tonale ideale per foto con scarsa illuminazione, reportage.
Sviluppo ottimale: Kodak D76 e Tmax, Ilford ID11 e Microphen; da evitare il Rodinal/R09. Buoni risultati con trattamenti spinti fino a più o meno 3 stop.
ALTRE TIPOLOGIE DI PELLICOLE
Alcune fuori produzione ma ancora reperibili
KODAK PLUSX
Pellicola 125 ISO a grana fine con una buona nitidezza.
Indicazioni d’uso: ideale per un uso generico, street, reportage.
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Ilford ID11, Rodinal/R09.
PELLICOLA FUORI PRODUZIONE, molto versatile, buona latitudine di posa, molto utilizzata nel fotogiornalismo e reportage nelle situazioni di buona luminosità.
KODAK TRIX
Pellicola 400 ISO a grana media con una buona nitidezza.
Indicazioni d’uso: ideale per un uso generico, street, reportage
Sviluppo ottimale: Kodak D76, Ilford, ID11 Rodinal/R09.
PELLICOLA FUORI PRODUZIONE, molto versatile, buona latitudine di posa, molto utilizzata nel fotogiornalismo e reportage nelle situazioni di scarsa luminosità.
PELLICOLE SPECIALI INFRAROSSO
KODAK HIGH INFRARED (fuori produzione) e ROLLEI INFRARED
Pellicola con sensibilità estesa fino all’infrarosso, sensibilità elevata, il caricamento e lo scaricamento della fotocamera va eseguito rigorosamente al buio.
Pellicola molto particolare, usata principalmente per usi scientifici e/o militari, ideale anche nei paesaggi dove restituisce effetti molto particolari.
Tali effetti possono essere maggiormente enfatizzati con l’uso di un filtro rosso scuro o “nero” specifico appunto per le radiazioni infrarosse.
ILFORD SFX
Pellicola 200 Iso definita da qualcuno come l’infrarosso “facile”.
Ha una sensibilità estesa fino al limite del visibile, molto più versatile e non necessita di essere caricata al buio. Ideale nelle foto di paesaggio i cui effetti possono essere enfatizzati con l’uso di un filtro rosso.
PELLICOLE SPECIALI ORTOCROMATICHE
ROLLEI ORTHO
Pellicola 25 Iso, a differenza di tutte le altre pellicole che sono sensibili a tutta la gamma di colori visibili, le pellicole ortocromatiche hanno una sensibilità estesa fino al blu e possono essere manipolate in camera oscura utilizzando una luce di sicurezza di colore rosso.
Si ottengono immagini con una gamma tonale quasi inesistente, quasi esclusivamente immagini al tratto BIANCO e NERO.
Utilizzate prevalentemente per la riproduzione al tratto di testi o disegni.
Con particolari sviluppi molto “blandi” si riesce a tirar fuori un minimo di gamma tonale.
Un discorso a parte merita la pellicola KODAK Technical Pan (fuori produzione) sostituita dalla ROLLEI ATP 1.1.
È una pellicola a grana finissima, ha un indice di esposizione variabile da 12 a 200 iso in relazione al tipo di sviluppo utilizzato, elevata acutanza elevatissima nitidezza. Il contrasto e la gamma tonale sono strettamente legati all’esposizione e sviluppo. Si passa da un’ampia gamma tonale se esposta a 12 iso a stampe al tratto se si espone a 200 iso senza assolutamente intaccare la dimensione della grana.
Ideale per ingrandimenti molto spinti (dal formato 135 si può arrivare formati oltre il 30x40cm senza che sia minimamente visibile la grana).
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La prima volta che ho usato una reflex analogica fu nel 2003/2004, avevo fatto un corso di fotografia analogica e sviluppo e stampa artigianale di un rullino fotografico.
Nella fattispecie era un Ilford DELTA 100 Pro, lo sviluppo “molto” artigianale (assistito dagli insegnanti e con prodotti che purtroppo non ricordo nemmeno i nomi) per cui dipende ovviamente da tante cose e il risultato complessivo, incluso errori di sviluppo o con le varie fasi fatte in maniera semplice, credo è stato buono. In più, scoprii che la reflex analogica che usavo – di mio padre, ma non era utilizzata da decenni – con le guarnizioni “andate” sono riuscito a fare circa 26 fotografie. Il risultato è un po’ di granulosità evidente, ma erano situazioni “estreme” di strade strette a forte contrasto. Era la prima volta che prendevo in mano una reflex analogica, mai scattato fotografie se non con le “usa e getta” per cui non posso dire nulla su questo tipo di pellicola. In linea generale, considerando anche che avevo montato un obiettivo non molto performante e già aveva qualche “residuo” di polvere e forse funghi, è stata una buona impressione. Quasi tutte le foto la messa a fuoco è buona (viste ora che utilizzo una reflex analogica è già stato un passaggio importante per me) e alcune fortemente contrastate. Altre, su dei paesaggi, il bianco e nero è uniforme con una buona “scala di grigi” che invece si perdono quasi completamente su altre fotografie (quelle fatte in strada come sopra descritto e in situazioni di luce forte e ombre nette).
La Ilford FP4, l’ho usata solo una volta, dopo quindici anni dall’ultimo rullino fotografico (corso di fotografia). Un’altra macchina fotografica analogica, altro obiettivo, esperienza nel digitale e quindi altre “abilità” che ovviamente prima non avevo. La FP4 l’ho usata ad ISO nativi (125) in varie situazioni. Sviluppo rullino e stampa in un negozio fotografico, modo artigianale, se le foto sono state esposte in modo corretto determina dettagli davvero molto interessanti anche su fotografie contrastate, con un ottimo equilibrio tra bianco e nero e varietà di grigi. Anche in fotografie sottoesposte a mio parere un’ottima pellicola. Non so altre marche perché non le ho ancora usate. Erano tutte fotografie in esterni, di mattina ma in inverno inoltrato, condizioni di luce diverse: qualche giorno con sole, qualche altro con cielo velato o più nuvoloso.
La pellicola Ilford SFX la devo ancora sviluppare, quindi non so. Aspetto l’esito.
La pellicola PAN F 50 non l’ho usata, avevo “sbagliato” a prenderla confondendo con la Pan 100, la quale quest’ultima ne avevo comprato due.
La Pan 100 ha bisogno di un’esposizione corretta, luce diretta, perché in condizioni di luce diverse e a forte contrasto generale c’è una perdita di dettagli sia in luce forte che nelle ombre nette. Ma comunque come grana mi è sembrata buona, mentre in situazioni di luce diretta e uniforme è davvero molto interessante. Dettagli nitidi e comunque dipende anche dalla carta fotografica. Le prime pellicole sono state stampate su formato 10×15 standard e quindi un po’ “piccolo” per visualizzare i dettagli.
Ciao Alessandro qui Alessandro, grazie per l’attenzione che ci hai dedicato e per il commento.
Grazie e Buona Serata