Riflettere su alcuni temi legati alla fotografia non è semplice, motivo per cui meno si parla di fotografia e meglio è.
Mettendo da parte la coerenza, mi sono soffermato su un argomento tabù: le regole di composizione.
Il decentramento del soggetto, la sezione aurea. La regola dei terzi e delle diagonali. I pieni e i vuoti. Le linee curve e quelle sinuose. Le linee guida e la cornice.
Insomma ce ne sono a iosa, fino ad arrivare a quei simpatici grovigli di rette parallele, diagonali, intersezioni e triangoli che non saprei come altro chiamare.
Recentemente la nuova tendenza sembra vertere in favore dei tanto osannati corsi base di fotografia e dei “maneggevoli” volumi che mitizzano queste regoline.
E così, mentre tutti prendono parte a questi corsi, che dicono insegnino anche a fare foto minimamente guardabili, e acquistano quei costosissimi libri, io investo il mio tempo per arrivare ad una conclusione che mi tolga questo tarlo dalla testa.
La fotografia è un mondo da vivere da eremita. L’unica regola che andrebbe seguita con dedizione dovrebbe essere quella del “esci, scatta e fottitene”, però insomma nei libri bisogna pur scriverci qualcosa e questo, ahimè, risulterebbe troppo corto.
Quindi, in barba a quanto sopra, le uniche fonti di apprendimento sembrano essere: la carta (quella dei manuali) e le parole (spese durante i corsi).
Ora cerchiamo di andare per logica, un po’ come nella canzoncina “Per fare l’albero ci vuole…”.
Abbiamo le certezza dell’esistenza delle regole compositive, ma questo perché qualcuno ha prima studiato le fotografie e trovato, secondo i suoi studi, i canoni che accumunavano quelle meglio riuscite (sempre secondo lui). Prima di ciò, però, ci deve essere stato qualcuno che abbia scattato quelle fotografie e, ancor prima, attorno al 1826, è esistito qualcuno, un certo Nièpce, che è stato il pioniere della fotografia, è stato cioè il primo ad impressionare una lastra e, dopo svariati studi, ad ottenere la prima immagine della storia.
Una digressione questa che ci porta dritti al succo della questione: parte tutto dallo scatto.
“Bè che novità!” direte voi.
Sembrerà banale ma, per approcciarsi a questo mondo, è sicuramente più utile partire dall’inizio che non dalla fine.
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… e quindi?
cosa ti perplime andrea?
se argomenti posso risponderti, altrimenti mi viene difficile :)