Vi presentiamo Marco Calabrese aka Leatherheart.
Parlaci un po’ di te.
Sono Marco, grafico 27nne, lucano, ma vivo a Torino. La mia dipendenza da nitrato d’argento risale al 2007.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Perché alcune cose riesci a farle solo con la chimica. Il piacere dello sviluppo e della stampa è insostituibile.
Sono un romantico.
Cosa ti piace fotografare?
Molto spesso non so cosa fotograferò, ma ho bene in testa come farlo. Mi piace programmare ogni aspetto a monte dello scatto, anche se il soggetto è ancora imprecisato. Poi capita di ritornare su scene/soggetti già fotografati; sono esageratamente perfezionista. Questa cosa la odio.
Quali sono le tue macchine fotografiche?
Mi affascina tanto il fatto-in-casa. Ho modificato quasi ogni macchina che mi è passata dalle mani, dai giocattoli a quelle meno plasticose.
Attualmente mi sto dedicando alla costruzione di pinhole di vari formati. Il massimo del DIY.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
Sogno un reportage in Islanda con le mie pinhole.
Hai un fotografo preferito?
Oltre a pochi grandi nomi che non mi sono mai preso la briga di studiare seriamente, faccio spesso dei tour su flickr tra i comuni mortali. Tra gli ultimi ad incantarmi ci sono: Florian Imgrud, Christopher Perez e Gentleman Amateur.
Una bella foto deve…
…farti pensare. Non so se è un criterio di giudizio valido, ma se una foto ti fa fermare a riflettere, è valsa la pena scattarla.
Sito web: leatherheart.net | flickr/leatherheart | facebook.com/leatherheart
Email: [email protected]
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[…] (tanto per citarne qualcuno ma la lista è infinita). Tra gli sperimentatori contemporanei ammiro Leatherheart che piano piano sta diventando un mito, Marco Barbareschi per il suo “photoshop analogico”, i […]