È la volta di Lorenzo D’Amore.
Parlaci un po’ di te.
Sono Lorenzo, ho 29 anni, sono irpino e vivo tra Avellino e Perugia. Mi sono avvicinato alla fotografia nel 2010 con una reflex digitale, dopo circa un anno sono passato alla pellicola medio formato e da allora ho cominciato a seguire personalmente il processo di sviluppo e stampa delle mie foto.
In questo passaggio, conoscere i ragazzi del CuartoNigro Photolab di Perugia di cui ora faccio parte è stato fondamentale, per il continuo scambio di idee, di interessi, di prospettive e di punti di vista. La condivisione della camera oscura è tutta una scusa per stare insieme a chiacchierare fino a notte fonda tra una birra, una sigaretta, le luci rosse e l’immancabile puzza di fissaggio.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Per due motivi. Il primo, più che una scelta è un istinto naturale: amo il contatto fisico. La pellicola è un oggetto tangibile e mi piace l’idea che la fotografia arrivi al suo risultato finale attraverso un processo che implica l’uso delle proprie mani, a partire dalla preparazione dei chimici, allo sviluppo in tank, sotto all’ingranditore, fin dentro le bacinelle.
Il secondo invece è ideologico: il mezzo digitale offre infinite possibilità di scatto, in pochi minuti si è in grado di registrare centinaia e centinaia di foto..ma quante di queste sono veramente sentite? Quante sono davvero state pensate, quante sono significative?
La pellicola presuppone una responsabilità allo scatto, una riflessione su ciò che si sta fotografando, sulle scelte e sulle soluzioni da intraprendere. Per me è come una meditazione, una contemplazione di luoghi e di spazi.
Cosa ti piace fotografare?
Mi trovo a mio agio principalmente tra costruzioni, resti di manufatti abbandonati, geometrie, equilibri che si creano nelle simmetrie, nelle forme, nelle linee, tra luci ed ombre.
Quali sono le tue macchine fotografiche?
Il mio primo grande amore si chiama Zenza Bronica SQ-A. Successivamente ho preso una telemetro della Olympus, mentre l’ultima arrivata è una Contax 139Q. Utilizzo prevalentemente il medio formato.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
In questo preciso istante vorrei fotografare un barbagianni.
Hai un fotografo preferito?
Ne ho tanti. Alcuni di questi sono dei mostri sacri, come Gabriele Basilico e Mario Giacomelli, ma riesco immancabilmente ad innamorarmi di foto scattate da quasi o perfetti sconosciuti, a condizione che mi trasmettano o che mi raccontino qualcosa.
Una bella foto deve…
Essere semplice, immediata e non aver bisogno di spiegazioni.
Sito web: flickr/_oneshot | negative-film.tumblr.com
Email: [email protected]
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