È la volta di Maicol Baldoni e del suo progetto “Riprendiamo Spazio”.
Parlaci un po’ di te.
Sono nato in provincia di Bologna e vivo a Modena, dove studio ingegneria.
Mi sono avvicinato alla fotografia da un anno e mezzo.
Fin da subito il mio approccio è stato quello di studiare da autodidatta libri su libri di grandi maestri del passato e presente.
Faccio foto per documentare, testimoniare e raccontare secondo il mio punto di vista la mia epoca.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Principalmente per l’archivio materico, lo reputo uno strumento importantissimo, di questi tempi molto sottovalutato.
Mi sento dire spesso che la fotografia a pellicola è limitante perché si hanno solo 36 pose, non puoi vedere le foto e non sei mai certo del risultato.
Io rispondo semplicemente che finito un rullino ne carico un altro, vedere le foto sul momento non mi interessa, non lo faccio per lavoro e posso aspettare anche un paio di giorni. Seguendo personalmente tutto il processo: dallo sviluppo del negativo, stampa dei provini contatto fino alle fotografie su carta ai sali d’argento in camera oscura, ho pieno controllo sul risultato che voglio ottenere.
Parlaci del tuo progetto “Riprendiamo Spazio”.
Dopo lo sgombero del Cinema Olympia, avvenuto il 30 novembre 2017, i ragazzi e ragazze del collettivo Guernica non mollano.
Il loro progetto è sempre stato quello di occupare luoghi simbolici di Modena che hanno perso il loro scopo sociale, riscattandoli dal degrado dell’abbandono.
Quella del 3 dicembre doveva essere soltanto una manifestazione cittadina contro gli sgomberi per gli spazi sociali, ma quando il corteo si è trovato davanti al Cinema Cavour quest’ultimo è stato occupato, sorprendendo tutti i presenti e sotto gli occhi delle forze dell’ordine.
Appena entrati tutti si sono dati da fare per pulire e mettere in sicurezza lo stabile, in modo tale da renderlo fruibile il prima possibile.
I progetti c’erano: proiezione film, spettacoli teatrali, serate musicali e intrattenimento per bambini.
Dopo pochi mesi dall’occupazione anche il Cinema Cavour ha subito la stessa sorte dell’Olympia, il 12 aprile 2018.
Le foto riguardano la manifestazione cittadina del 3 dicembre.
Quali sono le tue macchine fotografiche e che pellicole utilizzi?
Le macchine fotografiche che mi accompagnano durante le mie lunghe camminate sull’asfalto sono due Leica M6.
Come pellicole utilizzo solo Ilford HP5+, quasi sempre tirate. Mi ci sono trovato bene fin da subito e non ho sentito la necessità di provare altro.
Hai un fotografo preferito?
Stimo tantissimo fotografi e fotografe come Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Tano D’Amico, Ivo Saglietti, Henri Cartier-Bresson, Sebastião Salgado, Uliano Lucas, Robert Capa, Dorothea Lange, Gerda Taro e Letizia Battaglia.
La lista non è finita qui, avrei ancora tanti altri nomi da fare.
Ammiro follemente tutte queste persone in egual modo, ma non posso nascondere che una di esse mi ha affascinato e incuriosito più delle altre. Il suo nome è Mario Dondero.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
In realtà faccio già la fotografia che mi piace, credo che questo sia alla base di tutto.
Dove passo la maggior parte del mio tempo a far foto è la strada. Secondo me è il luogo dove si riflette maggiormente la società nella sua eterogeneità.
Una foto deve…
Essere “buona” e non “bella”, come disse Ugo Mulas a Gianni Berengo Gardin.
Gli spiegò che una foto bella è esteticamente perfetta, ben composta, ma non dice nulla. Una buona foto può anche avere dei difetti a livello tecnico, ma comunica qualcosa.
Sito web: maicolbaldoni.com | instagram.com/mike__bld
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