È la volta di Marla Iodice.
Parlaci un po’ di te.
In realtà non mi chiamo Marla, ho 25 anni, sono nata a Caserta e da quasi tre anni vivo e studio a Venezia. Sono una persona molto emotiva e malinconica ma tendo a sorridere.
Mi sono avvicinata seriamente alla fotografia durante la triennale, grazie soprattutto alla conoscenza di alcune persone con cui ho potuto condividere questa passione oltreché l’amicizia. Le strade si sono divise, sono arrivata a Venezia e quasi banalmente posso dire che questa città è stata la mia maestra, mi ha insegnato ad osservare tutto minuziosamente, ad aspettare che il sole si spostasse e che l’ombra si allungasse. Poi certo, mi rendo conto di vivere in uno dei parco-giochi preferiti per i fotografi e ammetto di essermi divertita parecchio.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Scelta obbligata, mio padre non capiva l’utilità di comprare una macchina digitale, per cui decise di darmi la sua Olympus om101.
Cosa ti piace fotografare?
Prediligo gli scenari, trovo estremamente difficile fotografare persone. Con un luogo riesco ad instaurare una quasi istantanea intimità, mi lascio abbracciare. Più complicato, invece, quando si tratta di persone, ho bisogno di osservarle nella loro semplicità del quotidiano prima di capire come o cosa di loro fotografare.
Quali sono le tue macchine fotografiche e che pellicole utilizzi?
Ahia. Qualche mese fa ho subito un furto ed ho perso quasi tutta la mia attrezzatura. Ad ogni modo attualmente uso una Pentax k1000 appartenente alla nonna del mio coinquilino, che me l’ha affettuosamente prestata e fortunatamente ho ancora la Olympus om101 di papà , sarà il destino. Ho sempre usato pellicole 35mm, di tutti i tipi e di tutte marche, e passerà un bel po’ di tempo prima di poter sperimentare dell’altro, ma è nelle mie prospettive future.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
Vorrei fotografare alcune città italiane da una prospettiva a volo d’uccello, per racchiudere in una foto la complessità urbana che le rende così affascinanti.
Hai un fotografo preferito?
Non ne ho uno in particolare, ma da qualche anno la mia fissazione è Luigi Ghirri.
Una bella foto deve…
Far posare lo sguardo su di essa per almeno 5 secondi. Secondo me un tempo infinito, pensando alla quantità di immagini che quest’epoca ci propone.
Sito web: flickr.com/marlaiodice | marlaiodice.tumblr.com
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