È la volta di Nicolò Panzeri.
Parlaci un po’ di te.
Ciao, sono Nicolò. Ho 22 anni, vivo a non molti chilometri da Milano.
Amo la musica, rock, punk e ambient. Adoro suonare la chitarra, l’architettura e le simmetrie in genere, i luoghi un po’ dismessi di periferia, l’odore degli agenti chimici delle polaroid e mi esalto nell’aprire il pacchetto di stampe appena ritirate dal fotografo.
Perché hai scelto la fotografia analogica?
Diciamo che non è stata una scelta fatta a tavolino. Molti anni fa, il mio primo incontro con la fotografia è stato analogico, poi a diciotto anni è arrivata la prima reflex digitale, anche se, in parallelo ho sempre continuato a divertirmi con le Lomo.
Attualmente però la pellicola si sta sempre più impossessando di me, ma, per costi e velocità di fruizione, scatto ancora molto in digitale.
Quello che mi piace della pellicola sono le sensazioni che stanno dietro ad ogni scatto, la meditazione prima del click, il fatto che comunque vivi molto di più quella fotografia rispetto a quanto non faresti col digitale.
Cosa ti piace fotografare?
In generale l’architettura e i luoghi, so che luogo è un vocabolo molto generico, ma è una sorta di convenzione in cui rientrano angoli di mondo, non per forza famosi o esteticamente piacevoli, coi quali entro in sintonia e nei quali mi sento a mio agio, quasi fondendomi con l’ambiente circostante.
Quali sono le tue macchine fotografiche?
La Polaroid 104, due Polaroid Supercolor, una Lomo Sardina, la Fujica ST 701 (ahimè in pensione) e poi le comodissime usa e getta di Kodak.
Ah, sto facendo una corte spudorata alla Pentax 6×7.
La fotografia che ti piacerebbe fare.
Solitamente non ragiono per singole fotografie ma vado più per progetti o, ancora meglio, per racconti/saggi fotografici. Ultimamente, mi stanno frullando in testa delle idee e una di queste riguarda l’accostamento tra letteratura e fotografia.
Data la complessità del tema sto cercando di svilupparlo nel modo più originale possibile.
Hai un fotografo preferito?
Luigi Ghirri, una fonte di ispirazione infinita.
Una bella foto deve…
La bella foto per me non esiste.
Sarebbe un concetto troppo astratto e soggettivo per essere definito e ingabbiato in poche righe.
Dovremmo piuttosto star qui giorni a stabilire quali sono i canoni di bellezza e forse non riusciremmo comunque ad essere d’accordo.
Sito web: flickr/nicopino
Email: [email protected]
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