Dopo il millennium bug, è l’8 marzo il giorno più temuto nel web: ‘la festa della donna’. I social network si svuotano di gatti per un giorno, lasciando il posto a mimose e collage femministi in wordart.
Potrei lamentarmi della vacuità di questa festa, o sottolineare che il celebre incendio della fabbrica Triangle in realtà è stato il 25 marzo, ma non lo farò, perché in fondo mi piace beccarmi regali aggratis e auguri a caso, come a tutte le donne del resto.
Non dirò nemmeno che mi fan schifo le mimose; certo non sono il mio fiore preferito, ma ‘schifo’ è diverso. Le cucarachas di mezzo metro che ci sono qui mi fanno schifo, per intenderci…
Non avete capito molto delle donne se non vi piace regalar loro fiori o dargli ragione solo perché è l’8 marzo…Dopo la festa della donna vorrei celebrare l’indumento femminile per eccellenza: La gonna!
E con lei le mille ragioni per preferirla ai pantaloni: la gonna non può fare il culo grosso, non c’è troppo da slacciare e basta sollevarla per fare l’amore. La gonna lunga nasconde le gambe storte e rimanda la ceretta; la gonna corta è un successo quasi assicurato al primo appuntamento. La gonna esiste in così tante varianti che non potrete non trovare la vostra: a ruota, a tubo, a portafoglio, drappeggiata o a 6 teli, a tulipano a sirena….all’infinito.
Io è da un anno che non porto più i pantaloni e di gonne ne ho cucite a non finire, anche se fra tutte preferisco le gonne lunghe con le pence inserite in vita, soprattutto a fiori. Non è un caso se la prima cosa in assoluto che ho cucito con le mie mani è stata proprio una gonna, a portafoglio e fiori gialli e blu.
Quindi: 8 marzo Festa della donna: OUT – 12 marzo Festa della Gonna: IN
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